Dalla fiction (House of cards) alla realtà: un immaginario raffronto tra l’America Works di Frank Underwood e il Jobs Act di Matteo Renzi

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Il protagonista della serie televisiva “House of cards” è Frank Underwood (Kevin Spacey), politico del partito democratico americano che sostiene la candidatura presidenziale di Garret Walker. Quando Walker diventa il 45° Presidente degli Stati Uniti Frank Underwood inizia la sua ascesa al potere e riesce prima ad assumere la carica di Vice Presidente degli Stati Uniti e, poi, a subentrare al Presidente in corso di mandato. Raggiunta la presidenza senza passare per una competizione elettorale Underwood ha il problema di superare le resistenze del suo partito a sostenerlo come candidato democratico per le successive elezioni presidenziali ed è dunque costretto ad affrontare, da Presidente in carica, elezioni primarie dall’esito molto incerto. 
È in questa delicata fase politica che Frank Underwood decide di puntare tutta la sua campagna elettorale su una radicale riforma dello stato sociale denominata “America Works”.
L’ambiziosa idea di Underwood è quella di mobilitare le risorse destinate al sistema di sicurezza sociale per finanziare l’obiettivo di dieci milioni di nuovi posti di lavoro. Lo slogan della riforma è chiaro: ogni americano che lo desidera avrà un lavoro. Il mezzo per raggiungere lo scopo è la spesa pubblica, sotto forma di massicci incentivi alla assunzione, che dovrebbe essere coperta a regime dalla smobilitazione delle risorse destinate al welfare (sicurezza sociale, medicare, madicaid, ecc. …). Da Presidente in carica Underwood lancia nella città di Washington un progetto sperimentale dell’America Work destinando per le nuove assunzioni di quell’area le risorse stanziate per la copertura di costi straordinari ed imprevedibili connessi ad eventuali calamità naturali. Ciò con la speranza che, visti i primi risultati concreti della sperimentazione, il Paese si faccia persuadere della bontà del progetto e della convenienza di un così strutturale progetto di rivisitazione dei criteri di distribuzione della spesa pubblica destinata al sociale.
Negli Stati Uniti questo dettaglio della trama della fiction viene letto come una sorta di estremizzazione delle politiche sociali di Obama, che lanciò un programma di sostegno all’occupazione per la creazione di “green jobs”. Ma la radicale ricetta proposta da Underwood è soprattutto commentata da chi esprime perplessità sugli effetti di un così drastico ridimensionamento della spesa destinata alla sicurezza sociale, anche dal punto di vista della probabile perdita di posti di lavoro che deriverebbe dallo smantellamento dei servizi sociali. 
Esiste un parallelismo tra il Jobs Act, la riforma del lavoro del Governo Renzi, e l’America Works di Frank Underwood? Le due riforme non sono ovviamente comparabili, perché la radicalizzazione della proposta avanzata nella fiction appartiene, per l’appunto, alla finzione. Eppure lo stimolo per una riflessione resta comunque forte e, in fin dei conti, i punti di contatto ci sono eccome….