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Sommario: 1. Il contesto. 2. I contenuti. 3. I dati delle aziende francesi sopra i 250 dipendenti. 4. A mò di conclusione. Cosa accadrà nei prossimi mesi.
1. Il contesto
Che il tema delle disparità uomo-donna sia sentito in Francia da almeno un triennio è circostanza confermata, tra le altre, dal riconoscimento nel 2015 dell’Associazione denominata Osez lé féminisme come di interesse generale1 e dalla creazione nel marzo 2016 di altra Fondazione specificatamente dedicata al tema ovverosia la Fondation des Femmes2. Quest’ultima, che gode del supporto di attori, cantanti ed in generale artisti celebri in Francia nonché dello stesso Comune di Parigi3, dispone di una rete di circa 200 avvocati (c.d. “Force juridique”) impegnata nella difesa delle donne a 360 gradi.
In virtù di una Convenzione siglata l’8 marzo 2018 con il Consiglio dell’ordine degli avvocati di Parigi, grazie alla Fondazione sono stati simbolicamente affrontanti nel 2018 e nel 2019 365 dossiers di donne vittime di discriminazioni gratuitamente. Non solo ma la Fondazione si è impegnata anche e soprattutto sul tema oggetto di interesse ovverosia le disparità salariali fornendo, ai fini del loro riconoscimento, sia una guida (scaricabile dal sito) sia video esplicativi del fenomeno con brevi interviste rispettivamente ad un’avvocatessa in diritto sociale e penale4, ad una Direttrice Risorse Umane5, ad un’ispettrice del lavoro6 e ad una sindacalista della CGT7.
Inoltre sia la Fondation des Femmes che l’associazione Osez le féminisme hanno promosso nel 2018 e nel corrente anno l’iniziativa denominata “8 marzo ore 15:40, l’ora dei conti” per incitare allo sciopero quel 52% di donne cassiere, insegnanti, segretarie, assistenti sociali e amministrative, ecc. che guadagnando il 26% in meno dei colleghi maschi (tale è il divario salariale medio a livello UE) è come se prestassero di fatto la loro opera gratuitamente ogni giorno dalle 15:40 in poi. Ancora per l’8 marzo del prossimo anno, il gruppo di lavoro sulle discriminazioni della Fondation des Femmes ha scelto di dedicare la giornata sempre al tema delle disparità salariali. In particolare l’idea è di commentare i primi dati completi rispetto alla pubblicazione dell’Index di cui meglio si dirà nel prosieguo, visto che anche l’ultima tranche di aziende, ovverosia quelle tra i 50 e i 249 dipendenti, avrà calcolato e pubblicato i numeri avendo come termine ultimo legale il 1° marzo 2020.