Tribunal Superior de Justicia de Asturias (Sezione del lavoro e della sicurezza sociale) – 14 febbraio 2014 (sent.) – Rel. Marìa Eladia Felgueroso Fernández – Comisiones obreras di Asturias, Corriente Sindical de Izquierdas, UGT, USO vs Tenneco Automotive Iberica SA (TAISA) e Tenneco Innovación SL (TISL)*
Licenziamento collettivo – Impresa multinazionale – Chiusura totale dell’unità produttiva per delocalizzazione – Consultazioni sindacali – Inosservanza, da parte dell’impresa, del dovere di contrattare secondo buona fede (art. 51.2 Estatuto de los Trabajadores (EdT) – Mala fede nella fase consultiva per l’esclusione radicale e di principio di un’alternativa alla delocalizzazione, motivata da ragioni di mera convenienza economica – Nullità del licenziamento.
L’Alta Corte di Giustizia delle Asturie accoglie il ricorso proposto da alcune oo.ss. avente ad oggetto l’impugnazione di un licenziamento collettivo, sul presupposto del carattere fraudolento della fase delle previe consultazioni e, quindi, dell’inesistenza/ineffettività di esse. Di conseguenza il Tribunale dichiara nullo il licenziamento collettivo, in applicazione dell’art. 124.11 della legge sul processo del lavoro (LRJS), con la conseguenza della reintegrazione di tutti i lavoratori licenziati nel posto di lavoro, con il pagamento dei salari loro spettanti dalla data dei licenziamenti a quella della sentenza che ne ha dichiarato la nullità.
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Sommario: 1. L’obbligo imprenditoriale di buona fede nel periodo di consultazioni precedente al licenziamento collettivo ex art. 51 dell’“Estatuto de los Trabajadores”: effetti sulla validità dei licenziamenti. 2. Il Caso “Tenneco”: il carattere definitivo e inappellabile della scelta iniziale di chiudere l’azienda come presupposto di mala fede nel periodo di consultazioni ex art. 51 dello Statuto dei Lavoratori. Nullità dei licenziamenti e buone prassi sindacali. 3.Valutazione critica della sentenza e considerazioni conclusive.