La rivista Diritti Lavori Mercati, al compimento dei suoi diciotto anni, è diventata maggiorenne: un traguardo notevole e molto significativo per un soggetto che vive essenzialmente nel mondo delle idee. Non c’è infatti alcun automatismo biologico che ne spinga la crescita e ancor meno la maturazione. Tutto dipende da chi quelle idee promuove, incoraggia e diffonde. Quindi non solo e non tanto dai Direttori quanto dall’intero team che incessantemente si è dedicato alla Rivista e ancor più dalle tante autrici e dai tanti autori che in questi anni hanno creduto nelle potenzialità e nel buon esito dell’iniziativa originaria. Grazie a tutti questi fondamentali contributi la Rivista ha potuto raggiungere la maggiore età e la pienezza dei suoi propositi. Lo dimostrano sia la cadenza quadrimestrale – coi suoi puntuali ritmi quantitativi (grazie anche alla tolleranza dell’Editore per qualche eccesso) e qualitativi, sia la nuova collana (dal 2015) dei “Quaderni monografici”, che marcia a velocità sostenuta. I Quaderni infatti non solo realizzano in pratica il raddoppio dei fascicoli, ma soprattutto fanno da propellente per l’approfondimento scientifico di problematiche importanti, non sempre consentito dalla normale periodicità. E permettono inoltre una maggiore presenza, nella programmazione della Rivista, di specialismi e competenze (per esempio di magistrati o di altri operatori) che nell’impostazione originaria solo di tanto in tanto hanno trovato spazi adeguati. Forti di questi risultati tutti gli artefici dell’impresa – a cominciare dai Direttori e dall’Editore – avrebbero potuto vivere sonni tranquilli, magari limitandosi al sempre indispensabile impegno di affinamento qualitativo delle tante fasi di lavorazione, richieste da una Rivista che da dieci anni sta in classe A nel rating dell’Agenzia Nazionale di Valutazione del sistema universitario e della ricerca (ANVUR). Forse qualche decennio fa tutto ciò sarebbe stato sufficiente.
2022-09-26