Il reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro: evoluzione normativa e giurisprudenziale

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Abstract
L’evoluzione normativa e giurisprudenziale del reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro previsto dall’art. 603-bis cod. pen. muove da un intento di razionalizzazione della disciplina sanzionatoria che raggiunge il suo obiettivo solo in parte. Essa si serve, infatti, di un insieme di strumenti il cui coordinamento non appare nella pratica di facile realizzazione, come la confisca, a carattere tipicamente sanzionatorio, e l’introduzione del controllo giudiziario, in chiave ripristinatoria della legalità. Il legislatore avrebbe dovuto perseguire più nettamente l’obiettivo del ripristino della legalità, allo scopo di risolvere il problema pratico di garantire la possibilità per il datore di lavoro di assumere, in modo rapido e legale, lavoratori non sfruttati, i cui diritti fondamentali siano efficacemente garantiti nel quadro di una politica dell’immigrazione e dell’occupazione ispirata a trasparenza ed efficienza.

The Crime of Illicit Intermediation and Exploitation of Work: Legislative and Case law Evolution

The legislative and jurisprudential evolution of the crime of illicit intermediation and exploitation of labor provided for by article 603-bis of the penal code is inspired by an intent of rationalization that only partially reaches its aim. As a matter of fact, the actual regulation is not consistent enough, because it is based on a set of instruments of different nature, such as confiscation, with a typically sanctioning nature, and the introduction of judicial control, in order to restore legality. The legislator should have more clearly pursued the goal of restoring legality, in order to solve the practical problem of guaranteeing the possibility for the employer to hire, in a rapid and legal way, workers whose fundamental rights are effectively protected, within the framework of an immigration and employment policy based on transparency and efficiency.