Infinitoslam

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Nel 1819 Giacomo Leopardi scrisse il suo testo più famoso “L’infinito”, che ha dato vita a una “poesia moderna malinconica e sentimentale, espressione di una sensibilità più ardita, filosofica, matematica e insieme indefinita” (Pietro Citati, E il poeta creò l’infinito, ne la Repubblica del 27 settembre 2019). Nel film di Ettore Scola Trevico Torino, viaggio nel Fiatnam, (vedi DLM, 2019, n.1) il regista fa leggere L’infinito agli operai che frequentano i corsi serali per impossessarsi della cultura borghese. La poesia che segue, costruita intorno a un ritmo slam, è stata scritta e recitata durante la presentazione del film citato nella versione digitale restaurata nel 2018, a Trevico nel Centro Culturale Scola.

Infinitoslam. Floriana Coppola

Sempre caro mi fu quest’ermo colle
e tra le cose del paese cinto di neve
misi nella valigia come lui volle
il pezzo di carta del diploma, il fiato caldo delle sere
e questa siepe che l’ultimo orizzonte esclude
questi vicoli bagnati dalla pioggia di novembre
queste zolle rivoltate dalla fame che spinge verso nord
questo mondo bambino che ho toccato
lascio alle spalle, ficcando nello zaino
il dizionario sciupato di mia madre
gli occhi normanni di mio nonno
sul tetto il canto stordito degli uccelli
ma sedendo e rimirando intermittenti spazi e sovraumani silenzi…..