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Abstract
La questione della partecipazione, o coinvolgimento, dei lavoratori nell’impresa si presenta in Italia sfuggente ed articolata, a partire dall’inattuazione dell’art. 46 Cost., espressione di un bilanciamento tra valori costituzionali primari. L’immobilismo del legislatore italiano è stato solo in parte sollecitato dalle spinte propulsive del diritto dell’Unione Europea, incentrate specialmente sui diritti di informazione e consultazione. Negli anni più recenti si registra un rinnovato interesse per la tematica, come dimostra, almeno in potenza, la delega sui modelli di coinvolgimento dei lavoratori contenuta nella legge n. 92/2012. A fronte della ritrosia delle parti sociali a farsi carico dell’introduzione di meccanismi partecipativi, è auspicabile l’adozione di una legge sul coinvolgimento dei lavoratori, nella forma più forte o invasiva della partecipazione agli organi sociali ovvero in quella più debole della partecipazione economica.
Employees’ partecipation in Italy between new and old models
The issue of workers’ involvement is still elusive and faceted, starting from the non-implementation of art. 46 Cost. The immobility of the Italian legislator has been partly stimulated by European policies, focused primarily on information and consultation rights. Recent years show a renewed interest in the topic, as clearly demonstrated by the enabling law on participative models contained in law n. 92 of 2012. Taking into account the prudery of social parts to introduce such measures, it is desirable the adoption of a law on workers’ involvement, either of the stronger type (i.e. involvement in firms’ decisions) or in the weaker (i.e. economic participation).